Paesaggi mozzafiato, tra natura e cultura
GEOLOGIA
Dal punto di vista geologico il Parco Archeologico di Baratti e Populonia è dominato dalle formazioni del macigno e della panchina, due rocce sedimentarie formatesi rispettivamente circa 30 milioni e 150.000 anni fa.
Entrambe sono tipiche degli ambienti marini, ma mentre la prima si è deposta in zone di mare profondo, relativamente distanti dalla costa, la seconda rappresenta un sedimento costiero di mare poco profondo. Il macigno, una roccia massiccia e relativamente più resistente alle alte temperature, veniva impiegato per la realizzazione dei forni fusori per la lavorazione del minerale proveniente dall’Isola d’Elba.
La panchina, data la facilità con cui poteva essere estratta e lavorata, rappresentava il materiale costruttivo più utilizzato, sia nella fase etrusca che in quella romana della città di Populonia.
VEGETAZIONE
La vegetazione del Parco Archeologico di Baratti e Populonia si presenta abbastanza omogenea per la predominanza del bosco mediterraneo; tuttavia conserva, in alcune sue parti, importanti testimonianze floristiche tipiche di climi passati, diversi dall’attuale.
La vegetazione del Parco è caratterizzata da quattro ambienti principali:
- la costa rocciosa, che risulta colonizzata sino a pochi metri dal mare dal finocchio (Foeniculum vulgare ⦁ Mill.), dalla carota selvatica (Daucus carota ⦁ L.), dall’elicriso (Helichrysum italicum) e dagli argentei arbusti della barba di Giove (Anthyllis barba-jovis), mentre più all’interno crescono i ginepri (Juniperus communis) e, infine, i sempreverdi arbusti della macchia (Arbutus unedo, Myrto communis, Pistacia lentiscus, Phyllirea angustifolia e latifolia);
- la macchia mediterranea, la formazione vegetale più rappresentativa del promontorio, dominata dal leccio (Quercus ilex);
- il bosco misto, costituito da specie vegetali relegate in valli fresche e umide, dove sono presenti anche il castagno (Castanea sativa), la ginestra dei carbonai (Cystus scoparius), l’agrifoglio (Ilex aquifolium) e l’alloro (Laurus nobilis), tipici di ambienti montani ed atlantici;
- gli incolti e le radure, colonizzati da numerose specie di piante erbacee come la spina bianca (Ribes uva – crispa), l’erba viperina (Echium vulgare), il verbasco nero (Verbascum nigro), il cardo scolino (Scolymus hispanicus), la cicoria (Cichorium intybus L.), il fior d’oro che, in primavera, con le loro copiose fioriture, adornano i fianchi scoperti delle colline con pennellate di colore che variano dal rosa, al celeste, al giallo.
FAUNA
L’aspetto faunistico del Parco Archeologico di Baratti e Populonia rispecchia la grande varietà degli ambienti vegetali.
Tra i mammiferi che si possono individuare troviamo il cinghiale, l’istrice, il tasso e la volpe.
Gli uccelli tipici, che possono essere avvistati dagli osservatori più attenti, sono la capinera, il cardellino, le cince, la gazza e la poiana. Infine, tra i boschi e le colline si possono avvistare anche dei rettili, come la vipera, il biacco e la testuggine.