Le monete della Rocca di San Silvestro
In Val di Cornia lo scavo archeologico della Rocca medioevale di San Silvestro ha restituito numerosi reperti, tra cui un discreto numero di monete, coniate prevalentemente nelle zecche toscane alle quali erano diretti i metalli estratti nel Campigliese.
Queste monete, attualmente esposte nella sezione archeologica del Museo del Parco archeominerario di San Silvestro, sono state oggetto di una serie di analisi eseguite da archeologi ed archeometristi delle Università di Siena e di Firenze.
Questi ricercatori fanno parte del gruppo di lavoro coinvolto nel progetto nEU-Med – Origins of a new economic union, un grande progetto interdisciplinare del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena, che lavora per comprendere i percorsi di crescita economica della Maremma tra il VII e il XII secolo.
Uno dei nuovi filoni di ricerca del progetto prevede di ricostruire la provenienza dei metalli utilizzati per il conio delle monete circolanti nella Maremma Toscana tra il X ed il XII secolo.
Gli scavi archeologici e le numerose analisi compiute in anni recenti sui minerali metalliferi di quest’area della Val di Cornia, hanno consentito di acquisire un importante database sulle caratteristiche geochimiche dei vari giacimenti metalliferi che si riteneva approvvigionassero le zecche di Lucca e Pisa”.
Quali sono le monete della Rocca che destano maggiore interesse nei ricercatori?
I grossi e i denari coniati tra la metà del 1100 e la metà del 1200. Gli studiosi ritengono infatti che in questo periodo tutte le principali miniere medievali del territorio maremmano fossero attive e che di conseguenza l’approvvigionamento dei metalli da conio dovesse essere strettamente locale.
In particolare sono state analizzate 15 monete, prevalentemente denari della zecca lucchese e pisana, oltre a tre grossi d’argento, coniati rispettivamente nelle zecche di Pisa, Siena e Firenze. Gli scopi principali delle analisi in corso di esecuzione sono sostanzialmente due, determinare la percentuale dei vari metalli usati per il conio delle monete e definire le caratteristiche geochimiche dei giacimenti di provenienza.
Le prime analisi sono state eseguite direttamente al Museo del Parco, utilizzando un XRF portatile, uno strumento che consente di analizzare in maniera speditiva la composizione chimica delle monete. I principali metalli riscontrati nelle analisi sono l’argento, il rame e lo zinco, ma sono presenti anche piccole percentuali di elementi come piombo, antimonio, cobalto, manganese e nichel. Per definire la provenienza dei metalli occorre effettuare analisi relative alla composizione isotopica di alcuni elementi chimici. La composizione isotopica può infatti costituire una caratteristica identitaria del giacimento di provenienza, una sorta di segno particolare. Sono stati quindi effettuati microprelievi sulle monete della Rocca, sui quali è in corso di esecuzione l’analisi degli isotopi del piombo.