Il meraviglioso mondo delle bambole storiche
Una piccola collezione di grande prestigio, che attira appassionati e stupisce i visitatori della Val di Cornia.
Le bambole del percorso museale provengono dalle manifatture più svariate d’Italia e sono esposte per temi, con obiettivi informativi e didattici.
Si inizia con le bambole della Manifattura Lenci e la Linea Charlotte del pittore Augen, con ombrellini e altri accessori d’epoca.
Poi, nella seconda sala, al centro, si possono ammirare le bambole legate al Carnevale, tra cui le diverse rappresentazioni del Pierrot, come quello d’ispirazione dadaista, la marionetta di Arlecchino, il Pierrot recuperato nel fango dell’alluvione di Firenze del 1966…
A sinistra, si trovano pezzi più curiosi e di valore, tra cui la coppia di bambole in biscotto nero, la Cocotte, in legno con snodi, fino alle bambole di cencio, il bambolotto a tre facce, per poi arrivare agli esemplari più ‘classici’ tra le bambole artistiche da collezione, di piccole e grandi dimensioni, con capelli veri, vestiti di pizzo e merletto, compresi alcuni esemplari maschili.
Di notevole interesse è la sezione dedicata alle bambole della Casa Lenci, celebre fabbrica di panno fondata a Torino nel 1919, che realizzò pregevoli manufatti d’artista divenuti negli anni ‘30 e ‘40 un vero e proprio fenomeno commerciale d’oltreoceano. Di questa sezione fa parte, per esempio, la bambola Violetta ispirata alla protagonista dell’opera La traviata di Giuseppe Verdi, datata 1921 e divenuta simbolo del Museo.
Tra gli esemplari più antichi, i Bamboli Sardi, una coppia di bambolotti in costume tradizionale, con la testa in cartapesta dipinta e il corpo in panno imbottito, realizzati verso la fine del XIX secolo.
Per creare un legame tra le bambole di ieri e quelle di oggi, è presente una sezione dedicata alle bambole degli anni ’50 prodotte in plastica rigida e caratterizzate da occhi mobili e da marchingegni “parlanti”.