Una passione che diventa collezione
La nascita del Museo Artistico della Bambola in Val di Cornia, nel 1998, è il frutto di un forte desiderio di Maria Micaelli di lasciare una traccia di sé a Suvereto, il borgo a cui la collezionista era molto legata.
La sede è un tipico spazio nel centro di Suvereto, appositamente acquistato e restaurato dal Comune per ospitare la Collezione raccolta da Micaelli in trent’anni di collezionismo appassionato.
“Studentessa a Parigi, nell’indimenticabile ’68 – ha raccontato la collezionista nel primo opuscolo realizzato per il museo – il mio sguardo cadde su tre bambole abbandonate per terra al mercatino delle pulci. Da quel giorno non mi sono più liberata dal sentimento di protezione che m’ispiravano le loro piccole mani tese. Le bambole sono entrate così nella mia vita di adulta. Prima con il loro silenzioso messaggio di tenerezza. Dopo con l’impegno per capire lo stato d’animo che l’artista quasi sempre trasferisce nella sua creatura”.
Collocandosi nell’insieme tra ‘800 e ‘900, le bambole narrano una storia in cui si intrecciano collezionismo, moda, costume, gioco, e raccontano dei comportamenti e degli stili culturali di larga parte della nostra storia contemporanea.