Una varietà sorprendente di flora e fauna
AMBIENTI DUNALI
Nel Parco della Sterpaia sono presenti sia dune mobili soggette a continue modificazioni e caratterizzata da un tipo di vegetazione «pioniera» sia dune fisse, purtroppo notevolmente erose e degradate, abitate da altri tipi di piante, nonché da arbusti, come il ginepro e il lentisco.
AREE UMIDE RETRODUNALI
Situate alle spalle delle dune, sono una peculiarità del Parco della Sterpaia, intersecato da canali e fossi di bonifica dell’ex padule di Piombino.
Il paesaggio di queste aree è caratterizzato dalla dominanza delle tamerici e della salicornia, quest’ultima diffusa nei terreni salmastri.
IL BOSCO
La lottizzazione abusiva dell’area ha fatto sì che a fianco della flora autoctona si sviluppassero specie non locali, quali pini, eucalipti e filari di tamerice e pitosforo.
Nella zona più interna, è presente il “bosco della Sterpaia”, un raro esempio residuo di quello che era il tratto paesaggistico tipico di molte pianure maremmane, perlomeno fino alle trasformazioni dell’epoca moderna.
Oltre al bosco della Sterpaia, un importante elemento del parco sono le pinete, con esemplari di pino d’Aleppo, pino insigne, pino marittimo e pino domestico.
INTERVENTI DI RECUPERO NATURALISTICO DELLA DUNA E MONITORAGGI AMBIENTALI
A partire dal 2010 sono stati effettuati interventi volti a salvaguardare l’ambiente dunale e retrodunale del Parco della Sterpaia.
Si tratta di piccole ma importanti azioni che servono a monitorare il processo di deterioramento dell’ecosistema dunale e a evitare i danni apportati alla duna dalla eccessiva antropizzazione dell’area che provoca l’apertura di varchi nel fronte dunale con asportazione della sabbia e conseguente rottura della vegetazione fondamentale per consolidare la duna stessa.
A tale scopo sono stati chiusi alcuni accessi alla spiaggia, non compatibili con l’ecosistema dunale, utilizzando il legname spiaggiato per costruire delle staccionate a chiusura del sentiero; il legname è stato anche disposto, in alcuni punti, alla base dell’anteduna per favorire le formazioni di cordoni dunali.