RICONOSCIUTA AI MUSEI DEL PARCO ARCHEOMINERARIO DI SAN SILVESTRO LA QUALIFICA DI MUSEO DI RILEVANZA REGIONALE
Un importante riconoscimento è stato attribuito in questi giorni dal Settore Patrimonio culturale, museale e documentario della Regione Toscana ai Musei del Parco archeominerario di San Silvestro, nel comune di Campiglia Marittima, oggi riconosciuti fra i Musei ed ecomusei di Rilevanza Regionale e come tali inseriti nel Sistema Museale Nazionale. Con Decreto n.16088 del 12 luglio scorso è stata pubblicata la lista dei musei riconosciuti per l’annualità 2024; tra gli 11 musei candidati quest’anno, 9 hanno ottenuto l’accreditamento e, tra questi, troviamo i Musei del Parco archeominerario di San Silvestro.
L’obiettivo della procedura istituita dalla Regione è quello di premiare quegli istituti che garantiscono la valorizzazione del patrimonio culturale, attraverso attività continuative di spessore scientifico e culturale, attraverso l’innovazione nelle forme di gestione e nella comunicazione museale e promuovendo la cooperazione fra enti locali e altri soggetti pubblici e privati, ossia attraverso tutte quelle azioni che garantiscono nel tempo l’adeguamento agli Standard museali nazionali, offrendo una opportunità per sostenere la crescita qualitativa dell’offerta museale
“L’accreditamento da parte della Regione Toscana è un risultato molto importante perché, oltre a dare lustro a queste realtà museali attribuendo la garanzia di qualità, sarà anche discriminante rispetto alla possibilità di accedere ai finanziamenti regionali” dichiara Mauro Tognoli, Amministratore Delegato della Parchi Val di Cornia SpA “Un’ulteriore testimonianza della politica che la società porta avanti e che mira in particolare alla qualità dei servizi culturali andando ad ottenere riconoscimenti di alto profilo e contribuendo in tal modo ad aumentare la qualità e l’immagine del nostro territorio”.
“Una grande soddisfazione, un ulteriore importante tassello che si aggiunge al costante lavoro di valorizzazione e di crescita del nostro patrimonio culturale, paesaggistico ed archeologico. Segnale importante che ancora una volta mette in luce il prezioso e raro lavoro di pianificazione e sviluppo di area, avviato dalla società Parchi sin dalla fine degli anni 90 e che noi vogliamo rilanciare e riaffermare con maggior forza, al fine di crescere come territorio della Val di Cornia” dichiara Alberta Ticciati, Sindaca del Comune di Campiglia Marittima.
Tra i criteri da soddisfare per rientrare tra i musei riconosciuti, oltre alla necessità di avere un regolamento (che nel caso dei Musei del Parco è affiancato da statuto e carta dei servizi) e un direttore, ricordiamo l’importanza di garantire un congruo orario di apertura, costanti attività di didattica, ricerca e catalogazione, così come quella di proporre progetti, mostre, animazioni ed eventi, anche attraverso l’adesione alle iniziative regionali di promozione culturale, volte ad avvicinare diverse tipologie di pubblico. I musei del Parco, inoltre, come tutte le strutture del Sistema dei Parchi, garantiscono, attraverso appositi questionari, la customer satisfaction nei confronti del pubblico.
La complessa e articolata procedura di accreditamento è stata seguita da Silvia Guideri, Direttrice Scientifica della Parchi Val di Cornia SpA e da Debora Brocchini, Responsabile del Parco e dei suoi Musei.
“La nascita del Parco è legata al progetto di ricerca, avviato dal professor Francovich e dall’Università di Siena proprio 40 anni fa per volontà del comune di Campiglia Marittima, un progetto che ha inteso valorizzare e restituire alla comunità non una singola area monumentale o i suoi reperti archeologici, ma un intero territorio vasto e complesso, che si sviluppa e si racconta anche nel suo sotterraneo, un progetto in continua evoluzione dove si intersecano tante discipline. Fu in quella fase, con quell’approccio, che furono pensati e realizzati, anche i musei del parco che oggi ottengono, grazie all’impegno della Parchi Val di Cornia e al lavoro di tanti, questo significativo riconoscimento” dichiara Silvia Guideri “Siamo dunque particolarmente orgogliosi del fatto che oggi, a distanza di qualche anno dal riconoscimento del museo archeologico di Piombino, anche il Parco di San Silvestro con i suoi musei, sia riconosciuto di rilevanza regionale ed entri a far parte del Sistema Museale Nazionale”.
“Il Parco archeominerario di San Silvestro rappresenta un’importante testimonianza del patrimonio storico e geologico della Toscana. I suoi musei e le esposizioni creano un percorso narrativo che permette ai visitatori di immergersi nella lunga storia di sfruttamento delle risorse di quest’area, rendendo omaggio al duro lavoro e alla resilienza delle generazioni passate. Il Parco non è quindi solo un luogo di conservazione, ma un centro di educazione e riflessione. Il riconoscimento ottenuto ci rende fieri e ci spinge ancora di più a lavorare sulla continuità dell’attività di ricerca, necessaria per la conoscenza e lo sviluppo, oltrechè sull’abbattimento delle barriere fisiche e culturali alla fruizione delle collezioni e sull’innovazione dei linguaggi, per garantire nel tempo l’adeguamento agli standard museali e per rendere i musei sempre più accessibili a tutte le categorie di pubblico” – afferma Debora Brocchini.
Le aree museali oggetto del riconoscimento
I due poli museali del Parco interessati dal riconoscimento e collocati all’interno di edifici di archeologia industriale di inizio ’900 sono quello dell’area del Temperino, dove si trova il Museo dell’Archeologia e dei Minerali, inaugurato nel 1996 e quello di Pozzo Earle, che comprende il Museo delle Macchine Minerarie ed il Museo dei Minatori, inaugurato nel 2006 e dedicato ai minatori ed ai macchinari usati nelle miniere nel corso del XIX e XX secolo.